Una verifica accurata di sicurezza (VAL4) quasi impossibile: i viadotti Rio Gamberi e Rio Faldo. Autostrada A1 – Firenze
I viadotti Rio Gamberi e Rio Faldo furono progettati dallo stesso progettista ing. Pesenti, e realizzati dalla stessa impresa: ITALSTRADE, alla fine degli anni ’50 ed aperti al traffico il 03/12/1960
La particolarità di tali opere consiste essenzialmente nella scelta del progettista strutturale di utilizzare per le campate principali, di luce circa 32,00 m, due travature reticolari accoppiate composte da profili tubolari saldati ai nodi, con montanti e diagonali tubolari scantonati alle estremità e saldati a innesto sui correnti tubolari superiori e inferiori, figura 1. L’impalcato è formato da una soletta piena in c.a. irrigidita inferiormente con costolature in c.a. armate con profili in carpenteria metallica, tale soletta era fissata in origine con bulloni alle travature reticolari.
Tale tipologia strutturale non è stata più adottata in alcuna altra opera per il suo carattere sperimentale ed anche per le difficoltà esecutive. Oltretutto i viadotti realizzati hanno mostrato delle carenze a livello strutturale e di esercizio come dimostrato dai numerosi interventi strutturali, anche molto invasivisi, resosi necessari a partire dal 1977.
Il Viadotto Rio Gamberi fu realizzato verso la fine degli anni ’60, dall’Impresa ITALSTRADE; l’opera è situata nel territorio del Comune di S. Benedetto Val di Sambro (provincia di Bologna). L’opera in oggetto è costituita da due impalcati indipendenti (uno per ciascuna via di corsa) formati da campate semplicemente appoggiate a struttura mista acciaio – calcestruzzo (travi in acciaio e soletta in c.a., non collaborante nel progetto originario, e collaborante per i carichi accidentali dopo il ripristino del 1992), aventi luce teorica di 32 m. Lo sviluppo del viadotto è in rettilineo. Gli impalcati metallici sono costituiti da n. 2 travi reticolari alte 3.50 m formate da tubi saldati dal diametro esterno di 419 mm e spessori variabili da 7 a 20 mm e collegati da elementi verticali e diagonali sempre a sezione tubolare. Le travi reticolari sono collegate da traversi posti ad interasse di 3.20 m e dalla soletta che negli anni ’70 è stata interessata da lavori di ripristino e di adeguamento che ne hanno aumentato la larghezza di circa 50 cm verso lo spartitraffico. Conseguentemente le solette sono state rinforzate e lo spessore ora risulta compreso tra 24 e 32 cm, variabile linearmente trasversalmente (contro i 18 cm originari). Il viadotto ha una lunghezza complessiva pari a 64.00 m (2 campate aventi luce pari a 32.00m) in carr. Nord e di 96.00m (3 campate aventi luce pari a 32.00m) in carr. Sud, figura 3, ha andamento rettilineo. Gli impalcati della via destra e della via sinistra sono separati.
I traversi intermedi hanno un’altezza inferiore all’altezza della trave mentre quelli di testata hanno la medesima altezza. Negli anni Novanta alcune parti metalliche sono state interessate da un intervento di rinforzo mediante posa di piastre e fazzoletti, è stato rinforzato anche il collegamento soletta‐impalcato metallico. Gli appoggi sono metallici, a cerniera o a pendolo. In corrispondenza dei ringrossi nel getto della soletta sono inseriti dei profili tipo HE. Il sistema di elevazione è costituito da pile a telaio. La larghezza della carreggiata autostradale, a seguito dei lavori eseguiti in soletta, è pari a 10.50 m e comprende due corsie di marcia più l’emergenza. I giunti presenti sono in neoprene armato.
Il viadotto rio Gamberi è stato oggetto di un grave danno strutturale verificatosi nel gennaio 2013, ovvero la rottura del corrente inferiore in corrispondenza di un nodo inferiore in prossimità della mezzeria della travata lato intervia della campata 1 in carreggiata nord, oltre ad altri difetti o danni di minore importanza comuni anche al viadotto sul rio Faldo nel corso degli anni a partire dagli anni ’70. In seguito a tale danno fu realizzato un intervento globale di rispristino e adeguamento strutturale sia del viadotto sul rio Gamberi che di quello sul rio Faldo. […]
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