Tecnologie innovative per il miglioramento sismico di un aggregato antico: “Casale Sant’Antonio” a L’Aquila
Gli ing. A. Salvatori e M. Leonori si sono occupati del miglioramento sismico dell’aggregato Sant’Antonio a L’Aquila attraverso interventi CAM.
Le esigenze di conservazione e di tutela degli edifici storici spesso confliggono con le esigenze di salvaguardia e sicurezza sismica da assicurare sia nei confronti delle strutture che nei confronti degli occupanti, specialmente in quegli edifici, di interesse storico, sedi di istituzioni pubbliche o di scuole, in cui il fattore esposizione diviene rilevante ai fini della valutazione dell’intervento di miglioramento sismico da effettuare sull’edificio.
Esistono due principali approcci al problema dell’adeguamento o miglioramento sismico degli edifici esistenti. L’uno legato all’abbattimento della domanda sismica alla struttura, e quindi si è nel campo dei sistemi di isolamento e dissipativi, l’altro legato all’aumento della capacità resistente degli elementi strutturali, e quindi a tutta la vasta famiglia dei sistemi di consolidamento strutturale.
Non è detto che questi due approcci non possano coesistere; è il caso, ad esempio, di isolamento sismico posto su strutture che presentino già carenze per i soli carichi statici o di rinforzi locali in corrispondenza delle porzioni adibite al posizionamento dei dispositivi.
La tecnica dell’isolamento in retrofitting è sicuramente una delle più efficaci per salvaguardare le strutture, in quanto è l’unica che permette di avere danneggiamento nullo a valle di un evento sismico. Tuttavia tale tecnologia risulta di difficile applicazione nel caso di fabbricati inseriti in contesti edilizi complessi.
Il secondo approccio, generalmente sempre applicabile, riguarda l’incremento in capacità, raggiungibile applicando differenti tecniche di consolidamento sulle strutture in c.a. e in muratura.
È di fondamentale importanza, indipendentemente dall’approccio scelto e dalla/e tecniche di consolidamento impiegate per il raggiungimento dell’obiettivo, affrontare in maniera dettagliata lo studio della struttura, al fine di raggiungere il massimo livello conoscitivo in termini di materiali, geometria e dettagli costruttivi.
Le informazioni preliminari ricavate da questo studio sono infatti fondamentali non solo alla conoscenza delle carenze ‘tipiche’ anche in base all’epoca di costruzione, ma soprattutto risultano fondamentali nella scelta della/ delle tecniche di intervento senza snaturare il comportamento della struttura nella sua concezione originaria.
A parte i casi limite di edifici monumentali, ove evidentemente le esigenze di tutela sono molto spesso prevalenti sulle tipologie di intervento di miglioramento sismico (quando e dove applicabili), nel caso di edifici storici (pubblici e privati) di carattere ordinario, la tutela può divenire compatibile mediante l’applicazione corretta delle metodologie, tradizionali o innovative, di restauro antisismico.
Miglioramento sismico del Casale Sant’Antonio a L’Aquila
Il caso dell’aggregato storico del “Casale Sant’Antonio”, con parti dell’edificio risalente a prima del 1200, alle porte del centro storico dell’Aquila, rappresenta un valido esempio in cui le moderne tecniche di consolidamento antisismico ben si coniugano al miglioramento sismico delle strutture, pur mantenendo intatta l’identità storica del fabbricato.
L’aggregato considerato è composto da edifici in muratura ed una chiesa costruiti a partire dall’anno Mille, ed aggregati in varie maniere. Sono presenti rimaneggiamenti del secolo XX molto marcati, con elementi orizzontali in c.a. inseriti all’interno della struttura in muratura. […]
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