Regolamento edilizio e Regioni: continua il recepimento rallentato
Con l’adozione di Basilicata e Toscana, sale a 12 il numero di regioni che hanno recepito il Ret.
In virtù del D.G.R. Basilicata 471/2018 e del D.G.R. Toscana 524/2018 anche le regioni di Basilicata e Toscana si sono adeguate al Regolamento edilizio tipo (Ret). Tale documento unificato, previsto dal Dpr n. 380/2001 (introdotto dall’art. 17 bis della Legge 11 novembre 2014, n. 164) è stato adottato in sede di Conferenza Unificata tra Governo, Regioni e Autonomie locali con l’Intesa del 20 ottobre 2016.
Quali sono le regioni adeguate?
Dal 2016 ad oggi le regioni che hanno recepito il Regolamento edilizio sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto. Molte di queste, si sono adeguate secondo le disposizioni previste dal legislatore nei tempi prestabiliti, le altre negli ultimi mesi.
In cosa consiste il Regolamento edilizio tipo?
L’adozione del Regolamento Edilizio Tipo (RET), prevista dall’Intesa raggiunta il 20/10/2016 tra Stato, Regioni e ANCI (G.U. n. 268 del 16/11/16), rappresenta uno dei tasselli del mosaico delle azioni di semplificazione e unificazione in materie edilizie promosse dal Governo.
Il lavoro per il raggiungimento dell’Intesa, svolto tra i diversi livelli istituzionali con la condivisione e l’attiva partecipazione degli Ordini professionali, dell’Ance e di vari altri settori di Confindustria, ha portato alla redazione di tre documenti:
- lo schema del Regolamento edilizio tipo che prevede un indice suddiviso in due parti: la prima presenta i principi generali su cui deve essere basata l’attività edilizia, la seconda raccoglie le specifiche disposizioni regolamentari locali definite da ogni Comune secondo le peculiarità del proprio territorio;
- l’insieme di 42 definizioni edilizie-urbanistiche uniformi che rappresentano il glossario comune valevole su tutto il territorio nazionale;
- la raccolta della normativa sovraordinata statale in materia edilizia che costituisce il riferimento per i regolamenti comunali, e che non deve essere riportata al loro interno.
La redazione dell’insieme dei tre documenti risponde all’esigenza del legislatore nazionale, espressa con la modifica all’art. 4 del D.P.R. n. 380 del 2001, che mira a semplificare e uniformare la norma e gli adempimenti, a garantire parità di trattamento a tutti – cittadini e operatori del settore – sull’intero territorio nazionale, a incrementare la qualità in edilizia aggiornando i contenuti dei regolamenti degli 8000 Comuni italiani soprattutto in materia di sicurezza e di risparmio energetico.
L’Intesa, tra l’altro, prevede all’art. 3 una attività di monitoraggio sull’attuazione del regolamento edilizio da parte del Governo, delle Regioni ordinarie e dei Comuni e dispone che la raccolta della normativa sovraordinata statale in materia edilizia sia pubblicata sul sito del MIT e della PCM e che sia aggiornata da parte delle Amministrazioni centrali per la parte di propria competenza.