Recupero e adeguamento strutturale di un capannone incendiato
Caso studio a cura dell’Ingegnere Vincenzo Nunziata.
Nel presente articolo si andrà ad illustrare il recupero, l’adeguamento strutturale e sismico di un capannone incendiato in c.a.p.
Il lavoro si particolarizza per l’uso di diverse tecnologie: ringrossi e incamiciature con malte speciali e in c.a., solai alveolari, travi tralicciate a sezione composta, capriate, ecc., che hanno contribuito ognuna con le proprie caratteristiche peculiari a rendere addirittura la struttura più performante dell’originale.
Un ruolo preponderante ha svolto la componente in acciaio con la copertura in capriate (masse inferiori di circa 1/10) e le travi di piano tralicciate a sezione composta con luci e capacità portanti considerevoli (il sovraccarico previsto è di 10 kN/m2).
Il capannone incendiato, di proprietà della società MEDIAL srl che si occupa in particolare di produzione e commercio all’ingrosso di tessuti e stoffe, si colloca su di un’area complessiva di circa 18000 m2, è composto da due livelli (piano terra e primo piano) con superficie lorda di piano di circa 8257 m2. Il piano terra di altezza netta 4,77 m (intradosso solaio) era destinato a lavorazione, mentre il primo piano di altezza netta sotto tegolo di copertura di 4,13 m (altezza media 4,50 m) era destinato a deposito di materie prime e prodotto finito.
I due livelli del capannone sono collegati tra loro da 8 scale e 8 montacarichi che permettono il collegamento verticale tra le zone lavorazione e deposito. Le scale sono collocate in corpi sporgenti dalla sagoma del capannone vero e proprio e collegate tra loro da pensiline.
Le strutture sono antecedenti all’entrata in vigore della nuova normativa sismica di cui al D.M. 17.01.2018 (NTC 2018), esse furono progettate e verificate in conformità alla legge n. 64 del 02/02/74 e successive Decreto Ministeriale LL.PP. del 24/01/1986. Secondo tale decreto il comune di Nola rientrava nella classificazione sismica del territorio nazionale con grado di sismicità S=9 (zona 2 sulle tre previste).
La fondazione del capannone incendiato è stata realizzata con plinti gettati in opera su pali di fondazione collegati tra di loro con travi di collegamento. I plinti realizzati con conglomerato cementizio di classe Rck25 armati con tondini in acciaio FeB44k, presentano nella parte superiore un “bicchiere” di altezza 150 cm e spessore 40 cm per consentire l’alloggio dei pilastri prefabbricati del capannone. I nuclei e i setti portanti delle scale e ascensori di spessore 30 cm sono stati realizzati con getti in opera in calcestruzzo Rck30 e acciaio FeB44k.
La struttura prefabbricata è stata realizzata con pilastri in c.a.v. Rck50 ed armature in acciaio FeB44k, travi in c.a.p. Rck55 precompresse con fili aderenti in acciaio armonico ed armature aggiuntive in acciaio Feb44k. Il solaio del primo livello è stato realizzato con lastre prefabbricate precompresse del tipo alveolare H=33+7, per la copertura sono stati utilizzati tegoli in c.a.p. Rck55 precompressi con fili aderenti in acciaio armonico ed armature aggiuntive in acciaio Feb44k, per i solai piani di copertura sono state utilizzate lastre prefabbricate precompresse del tipo alveolare H=20+5. […]
Per leggere l’articolo completo acquista il nr.1 e abbonati a Lo Strutturista – La prima rivista per gli strutturisti italiani.