Noè e il dissesto idrogeologico: dal libro della Genesi modificato
Articolo pubblicato sul nr.1 de Lo Strutturista dal dott. Nicola Casagli, professore presso UNIFI, esperto di rischio idrogeologico.
Questa è la storia di Noè e del dissesto idrogeologico.
Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e parlava con Dio. Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.
E fu così che essi misero su famiglia e costruirono villette, palazzine, condomini, asili, scuole, fabbriche, uffici e capannoni. Edificarono dovunque: nei fiumi, sulle spiagge, sopra alle frane, sulle faglie sismiche, fino in cima ai vulcani. E per questo succedevano continuamente disgrazie. E allora il Signore chiamò Noè e gli disse: «Sarebbe ora che vi deste qualche regola di pianificazione». E perciò gli uomini fecero i PTC, i PTP, i PSC, i POC, i RUE, i PAC e, per l’ambiente, la VAS, la VIA e l’AIA. Ma siccome nessuno ci capiva nulla le disgrazie continuavano ad accadere. E allora il Signore chiamò Noè e gli spiegò: «Anche l’edilizia deve essere regolata». E dunque gli uomini fecero la SCIA, la DIA, la CIL, la CILA, la CEA da inviare a mezzo PEC per avere il PDC. Ma siccome litigavano s’inventarono anche il TAR. Le catastrofi continuavano a susseguirsi senza tregua.
E allora il Signore spazientito riconvocò Noè e gli intimò: «Ma cosa state combinando? Fate subito degli sportelli unici per semplificare gli adempimenti». E allora gli uomini istituirono lo SUE e lo SUAP, ma i disastri continuavano inesorabilmente ad accadere.
C’erano a quei tempi sulla terra i geometri – e anche dopo – quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro degli altri geometri: sono questi i progettisti dell’antichità, uomini pericolosi. E allora il Signore richiamò Noè e suggerì: «Ci vogliono tecnici qualificati, norme tecniche chiare e univoche, certificazioni, responsabilità ben identificate». E quindi gli uomini s’inventarono le NTC, gli EN, l’UNI, l’ISO, l’ITP e poi anche i RUP, i DLL, i RLL, i DT, i RSPP, i DVR e il FTO, ma il territorio continuava ad essere dissestato.
E allora il Signore esclamò: «Vi aiuterò io a dare regolarità al vostro caos» e creò le stagioni e i mesi e dette loro un nome mettendo in ordine il calendario. Ma anche così gli uomini non riuscivano proprio a organizzarsi: sprecavano l’acqua d’estate e morivano di sete, andavano sott’acqua con le prime piogge autunnali e si tiravano addosso le frane irrigando e disboscando a sproposito. E allora il Signore chiamò nuovamente Noè e gli ordinò: «Con il caos che avete combinato, non vi resta altro che dotarvi di piani di protezione civile e di un sistema di allertamento».
E allora gli uomini fecero i piani di protezione civile scritti su carta e li chiusero nei cassetti, per tirarli fuori solo in caso di procedimenti penali, e misero in piedi un sistema di allerta meteo in quattro livelli che, per chiarezza, chiamarono criticità ordinaria, moderata ed elevata, da inviare alle Prefetture rigorosamente a mezzo fax e da queste ai sindaci per scaricare su di loro le responsabilità. […]
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Noè e il dissesto idrogeologico (1.015,9 KiB)
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L’articolo è già stato pubblicato su agendadigitale.eu.
Nicola Casagli è professore ordinario di Geologia applicata presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. Esperto di rischi geologici, instabilità del terreno, tecnologie di monitoraggio, telerilevamento, caratterizzazione e modellazione geologico-tecnica. Responsabile del Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile presso l’Università di Firenze e membro della Commissione Nazionale Grandi Rischi. Fondatore e Vicepresidente per l’Europa dell’International Consortium on Landslides (ICL).