Mose di Venezia: occorre completarlo per fermare il mare
Conferenza del CNI dal titolo “Acque alte a Venezia: la soluzione Mose” per fare il punto sullo stato di avanzamento lavori dell’opera.
Lo scorso autunno le forti precipitazioni che si sono abbattute su Venezia, hanno causato diversi danni alla cittadina. Il sistema progettato per contrastare la forza del mare nei primi anni 90′ è il MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico). L’opera di ingegneria civile e idraulica attualmente è ancora incompiuta nonostante il grande investimento per la realizzazione dello stesso pari a 5,493 miliardi di euro.
Mose: come funziona?
Il Mose è situato alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia e ha come obiettivo la difesa completa di tutti gli abitati lagunari dalle acque alte di qualunque livello. Il sistema prevede delle paratoie mobili in grado di isolare la laguna dal mare durante gli eventi di alta marea.
Le opere complementari come le scogliere all’esterno delle bocche di porto, atte ad attenuare i livelli delle maree più frequenti e il rialzo delle rive e delle pavimentazioni, almeno fino a +110 cm, nelle aree più basse degli abitati lagunari. Sono presenti 4 barriere di difesa ciascuna composta da circa 20 paratoie mobili.
Il funzionamento del Mose
Quando il Mose è inattivo le paratoie si riempiono d’acqua e risultano invisibili sul fondale. Nel caso di innalzamento del livello del mare dell’aria compressa viene immessa nelle paratoie che si svuotano ed emergono per contrastare il flusso della marea. Dimensionalmente le paratoie sono larghe 20 m con profondità variabile (dai 19 m a circa 30 m). La tempistica per l’apertura e chiusura delle stesse è di circa 4-5 ore. Come riportato nella scheda tecnica del Mose i cassoni di alloggiamento sono gli elementi che formano la base delle barriere di difesa: ospitano le paratoie mobili e gli impianti per il loro funzionamento. Sono tra loro collegati da tunnel che consentono anche le ispezioni tecniche. L’elemento di raccordo tra le barriere e il territorio è rappresentato dai cassoni di spalla. In essi sono contenuti tutti gli impianti e gli edifici necessari al funzionamento delle paratoie. Per ridurre i cedimenti assoluti e differenziali cui sono soggetti i cassoni, il terreno di fondazione deve essere preventivamente consolidato tramite infissione di pali nei primi 19 metri al di sotto del piano di fondazione: questo crea un effetto di omogeneizzazione della stratigrafia.
L’evento “Acque alte a Venezia: la soluzione Mose”
“Il MoSE è un’opera straordinaria e al tempo stesso complessa, dato che unisce problematiche di natura tecnica alla necessità di tutelare l’ambiente e il patrimonio artistico di Venezia e della laguna. Per completare l’opera servono tecnici qualificati e funzionari competenti. Ma la domanda soprattutto è: chi gestisce, chi mantiene, chi decide come e quando usare questa opera?”. Con queste parole Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha avviato la tavola rotonda nell’ambito del convegno “Acque alte a Venezia: la soluzione MoSE”. Il dibattito ha evidenziato come l’opera sia completa al 93% e l’efficacia si questa soluzione tecnologica. In Olanda le soluzioni adottate e attualmente funzionanti non avrebbero mai superato un’analisi di impatto ambientale in un’area unica al mondo come Venezia e la sua laguna.