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Lo Strutturista

L’Aircraft Maintenance Hangar nel nuovo Aeroporto internazionale di Doha. Parte 2

L’articolo fa seguito ad una prima parte, edita nel nr 15 nella quale si è analizzato il contesto del progettato, la metodologia progettuale adottata e il metodo di montaggio.

6 Marzo 2024
Ing. Gianluca Vallerini
Laureato in Ingegneria Civile Strutture a Padova nel 1989, dopo una esperienza decennale presso un’importate Società di Ingegneria, intraprende la libera professione nel 1996 per poi Fondare nel 1998 Incide Engineering.

Dell’Aircraft Maintenance lo Smaller ed il Larger hangar, identici nell’impostazione strutturale, si differenziano per la lunghezza della trave principale e per il passo delle colonne posteriori, condizionate dalla posizione delle baie operative.

Per questo motivo il progetto ha richiesto necessariamente di individuare e analizzare in maniera distinta le due strutture, poiché, eccetto le travi secondarie trasversali, uguali per i due hangar, le restanti strutture sono state dimensionate ad hoc, distintamente per entrambi gli edifici.

Dal punto di vista strutturale, gli hangar si compongono dei seguenti elementi principali:

       1-Portale principale e catena pretensionata

       2-Colonne posteriori e trave di banchina

       3-Travi secondarie

       4-Portali di controvento

Il sistema resistente verticale (gravity system) è costituito dal portale principale con funzionamento ad arco a spinta eliminata situato nella parte anteriore dell’hangar, dalle colonne posteriori che sorreggono la trave di banchina e dalle travi secondarie che collegano il portale con la trave di banchina posteriore. Il sistema orizzontale (lateral system) è costituito essenzialmente dai tre Portali di controvento, presenti sui lati corti e sul lato posteriore dell’hangar e dal controvento di catena, presente su tutta la superficie inferiore di falda dell’hangar.

Il sistema resistente verticale

Il Portale principale, situato nella parte anteriore dell’hangar, ha un funzionamento strutturale misto: a portale e ad arco a spinta eliminata. Tale struttura reticolare è composta da due travi reticolari di altezza 16m e distanti 4 metri, collegate tra loro al fine di realizzare un cassone rigido, che permetta di ridistribuire i carichi verticali della copertura dalla parte interna dove si collegano le travi secondarie, all’insieme della travatura.

La scelta di avere una campata libera di 220x100metri ha comportato la risoluzione di particolari problematiche in termini di azioni trasmesse alle fondazioni e di gestione delle dilatazioni termiche. La spinta laterale indotta sulla fondazioni dal portale-arco raggiunge il valore massimo di circa 15000 kN, e viene eliminata mediante cavi metallici (catena) che collegano i due plinti presenti alle estremità, distanti 220m: in questo modo i plinti stessi sono soggetti a una spinta orizzontale dovuta ai soli sovraccarichi variabili, in quanto il tirante equilibra essenzialmente i carichi permanenti.

La trazione nei cavi è indotta in più fasi, durante il rilascio della copertura successiva alla fase di sollevamento del tetto. La struttura in elevazione è collegata al plinto di fondazione mediante chiavi a taglio inghisate nel calcestruzzo. Il complesso sistema di collegamento della struttura in elevazione al plinto è riportato nel paragrafo successivo.

Per le aste del sistema ad arco, sono stati utilizzati profili tubolari della serie “Jumbo”, con dimensioni variabili tra i 400x400x12mm ed i 800x800x60mm. Si sono scelti profili “Corus” ottenuti con processo di curvatura a caldo al fine di ridurre i residui plastici che si hanno con la sagomatura a freddo. L’approvvigionamento di queste particolari tipologie di sezioni ha richiesto una ricerca nel mercato mondiale: la fornitura è stata eseguita da una società giapponese. […]

Alcuni dettagli riportarti nell’articolo:

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