La modellazione BIM per il viadotto Casette
Il valore del BIM nella progettazione strutturale delle infrastrutture per un’opera nella tratta Grotti-Rieti
L’articolo a seguire esamina in dettaglio la modellazione infraBIM utilizzando il software Midas CIM, facendo riferimento a uno specifico caso studio: il viadotto Cassette.
Verrà fornita una descrizione completa e contestualizzata dell’infrastruttura seguita dall’approfondimento della modellazione infraBIM del viadotto. Le conclusioni, basate sull’esperienza di modellazione con l’applicativo, metteranno in luce il valore del BIM nella progettazione strutturale delle infrastrutture
Il progetto generale: la visione di una nuova infrastruttura stradale
Il Viadotto Casette fa parte integrante del progetto di realizzazione di una strada extraurbana secondaria inserita nella nota Dorsale Appenninica. L’esigenza di questo intervento deriva dalla volontà di migliorare l’accessibilità e l’efficienza delle connessioni stradali potenziando il sistema viario locale. Attraverso la deviazione del traffico pesante dai centri urbani, si mira a ridurre l’inquinamento e promuovere la sostenibilità, con l’obiettivo generale di favorire lo sviluppo turistico e le attività produttive. Il Viadotto Casette si trova nella tratta Grotti – Rieti ed è attualmente in fase di progettazione. Il Viadotto Casette si distingue per la sua particolare tipologia costruttiva, le sue dimensioni e la sua forma. Si sviluppa parallelamente al fiume Salto con l’obiettivo di sormontare la viabilità locale ed evitare la costruzione di opere di contenimento dei rilevati che presenterebbero significative difficoltà esecutive.
La sua lunghezza complessiva è di 195 m a via di corsa superiore. L’opera sarà costituita da un impalcato suddiviso in cinque campate: le campate centrali avranno una luce di 45 metri mentre quelle di estremità di 30 metri
Con riferimento alla sezione stradale tipo, conformemente alle disposizioni del Dm 05/11/2001, è stata adottata la configurazione tipica di strada extraurbana secondaria Tipo C1. Essa prevede due corsie di marcia con una larghezza di 3.75 metri ciascuna, e due banchine pavimentate di larghezza 1,50 m. In alcuni punti del tracciato è stato necessario operare degli allargamenti della sede stradale e degli elementi marginali al fine di garantire le visuali libere per l’arresto. Ai lati della strada sono presenti un marciapiede largo 1,60 metri, per garantire la via di fuga, ed un cordolo alto 0,70 metri per il fissaggio delle barriere di protezione. Pertanto si ottiene una larghezza minima di 12,80 metri
Il viadotto è stato progettato nel 2008 rispettando i requisiti stabiliti nelle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008.
L’impalcato del viadotto è di tipo misto acciaio – calcestruzzo composto da:
- Due travi in acciaio con sagoma inclinata con altezza totale di 1,60 metri e con larghezza, spessore delle piattebande e dell’anima variabili;
- Soletta collaborante in cemento armato con spessore di 0,30 metri;
- Traversi, controventi e diagonali in acciaio caratterizzati da un profilo a doppia L a lati uguali accostati con dimensioni variabili per ciascun elemento;
- Spalle in calcestruzzo armato di tipo scatolare identiche nella geometria ma con altezze diverse: circa 3,50 metri lato Torano e circa 4,30 metri lato Rieti. La soletta inferiore, larga 1,50 metri, è fondata sul terreno tramite 12 pali di fondazione con un diametro di 1,20 metri;
- Quattro pile centrali in calcestruzzo armato, con fusto a parete, con un’altezza media di 3,30 metri e appoggiate su 6 pali di fondazione con un diametro di 1 metro.
Per leggere l’articolo completo acquista il numero 16 della rivista Lo Strutturista.
Per essere sempre aggiornato e leggere contenuti inediti abbonati alla rivista Lo Strutturista – La prima rivista per gli strutturisti italiani.