Interventi di rinforzo sulle volte
Si può intervenire sulle volte con diversi metodi, più tradizionali o più moderni, i quali sono tutti volti a contenere le spinte non contrastate verso le murature di appoggio.

Le volte sono strutture arcuate costruite generalmente in pietra o mattoni, le quali mantengono la loro stabilità grazie alla pressione che si genera tra i singoli elementi che le compongono. Questa pressione viene trasmessa interamente sulle strutture di appoggio, che esercitano una contropressione tale da tenere il sistema in equilibrio.
Esistono diversi tipi di volte, vediamo le più comuni.
La volta a crociera è composta da tante unghie quanti sono i lati del poligono di base, con vertice comune in corrispondenza dell’asse baricentrico. Si formano così due archi diagonali che hanno il compito di trasferire i carichi sugli appoggi posti ai vertici.

La volta a botte si può immaginare invece come la successione di una serie di archi paralleli, a formare una forma semi cilindrica.

La differenza tra le due volte in termini statici risiede nel come sono scaricate le forze a terra: mentre la volta a crociera scarica puntualmente le sollecitazioni sui quattro piedritti, quella a botte le scarica su elementi lineari rappresentati dai muri d’appoggio.

Gli interventi di rinforzo
Le tipologie d’intervento che possiamo adottare sulle volte sono sempre finalizzate a un obiettivo, cioè quello di ridurre o eliminare le spinte non contrastate verso le murature.
Un modo per farlo è sicuramente quello di utilizzare delle catene metalliche; poste a contrasto da un lato all’altro della volta, con la loro forza di tenuta a trazione assorbono le spinte esterne dirette verso i paramenti murari.

Un altro metodo, sicuramente più impattante, è quello di costruire esternamente alla volta dei contrafforti o ringrossi murari. Sempre con la funzione di contenimento della spinta esterna, questi elementi presentano l’inconveniente di essere più ingombranti e meno reversibili.

Il metodo meno invasivo in assoluto è quello del placcaggio all’estradosso della volta tramite fasciature in materiali compositi.
Esiste infine una procedura più tradizionale, che è quella di adottare dei rinfianchi all’estradosso, ovvero una serie di muretti, detti frenelli, posti in senso ortogonale alle generatrici della volta.

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