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Il Palazzetto dello sport incompiuto di Nuoro

È vicino a Mamoiada, nelle campagne di Sa Tanca e S’Ena, in provincia di Nuoro, che sarebbe dovuta sorgere nei primi anni ’90 la “cittadella sportiva”: un’area che avrebbe compreso un palazzetto dotato di piscina e altre strutture ricreative dedicate ai giovani.

28 Agosto 2024
Lorenzo Veronese
Studente Magistrale in Ingegneria Civile, curriculum Strutture presso l'Università degli studi di Trieste.

L’incarico per la costruzione del palazzetto fu assegnato, nel gennaio 1996, a un’associazione di imprese. Tuttavia, la realizzazione dei lavori venne interrotta poco tempo dopo a causa di errori connessi alla progettazione geotecnica della struttura, costringendo l’associazione di imprese a interrompere l’operato.

I lavori ripresero l’anno successivo ma subirono continui rallentamenti a causa di varianti al progetto e a perizie che generarono un contenzioso tra l’amministrazione comunale e l’associazione di imprese che si prolungò negli anni successivi, lasciando il palazzetto nello stato in cui lo si vede oggi: un’ampia platea in cui si ergono una decina di pilastri in cemento armato.

Nonostante le difficoltà incontrate, la volontà di completare il palazzetto sportivo rimase viva. Nel 2012, un nuovo progetto venne presentato e ottenne l’approvazione del Coni, consentendo così la riapertura del cantiere grazie a un finanziamento di 9 milioni di euro.

Secondo il progetto, la “cittadella” sarebbe stata in grado di ospitare 2000 persone tra spettatori e sportivi i quali avrebbero potuto usufruire di campi da pallavolo, pallacanestro, pallamano e calcio a cinque, oltre che di una palestra e di una serie di altri spazi destinati al ristoro, alla vendita di diversi prodotti commerciali per l’attività sportiva, e all’aggregazione sociale. Tali strutture sarebbero state in grado di soddisfare non solo le esigenze degli abitanti di Mamoiada, ma dell’intero territorio di Nuoro.

Dal punto di vista energetico, il palazzetto sportivo avrebbe installato in copertura pannelli fotovoltaici e previsto un impianto di microeolico.

La struttura dell’impianto sportivo era stata concepita in maniera tale da inserirsi armoniosamente nel verde delle campagne di Sa Tanca e S’Ena; la snella copertura riprendeva la sinuosità delle colline che facevano da sfondo all’opera.

Nonostante gli encomiabili propositi dell’ambizioso progetto, i lavori per la sua effettiva realizzazione non ebbero mai inizio.

Di recente è stato indetto, dall’associazione Luca Noli, un concorso di idee finalizzato a recuperare l’area abbandonata e a restituire lo spazio pubblico alla comunità. I quattro gruppi vincitori, appartenenti alle Università di Pisa, Cagliari, Roma e Milano, hanno presentato varie proposte che portano con sé la speranza di una rinascita, in un percorso che si protrae da circa 30 anni.

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