Il centro storico di Mirandola: risposta sismica di aggregati in muratura.
Caso studio nel centro storico di Mirandola. Analisi tecnica a cura degli ingg. Formisano e Chieffo
Il centro storico di Mirandola è costituito da 43 aggregati urbani composti da fabbricati eretti in continuità strutturale. La configurazione dell’attuale patrimonio edilizio evidenzia come la dimensione degli insediamenti sia correlata all’evoluzione della città prevista nel Piano di Recupero approvato nel luglio 2001.
Tuttavia, sebbene Mirandola non abbia avuto un’espansione radiale, si segnala che la variazione dimensionale degli aggregati edilizi è legata al passaggio dalla prima fase di espansione della città a pianta quadrangolare alla seconda a distribuzione urbanizzata ottagonale. In particolare, gli edifici ubicati nel centro storico sono caratterizzati principalmente da un’uniformità costruttiva di strutture verticali, costituite da muri in mattoni pieni, con presenza di solai semirigidi e deformabili, che rappresentano la tipologia costruttiva più diffusa dei centri storici della Regione Emilia-Romagna
Per quanto riguarda l’aggregato esaminato, esso risulta costituito da un complesso edilizio in muratura di forma non regolare composto da 11 US
Le singole unità che formano l’aggregato occupano diverse posizioni planimetriche. In particolare, come riportato in Figura 3b, due US (denominate US1 e US11) occupano posizioni d’angolo, nove celle (da US2 a US10) sono poste in posizioni intermedie e solo la US7 occupa la posizione di testata. In media, il numero dei piani fuori terra delle diverse US varia da 2 a 4, con un’altezza media di interpiano di 2.80 m.
Le pareti in muratura di mattoni hanno uno spessore medio che varia da 0.24 m a 0.50 m. Le strutture orizzontali sono costituite principalmente da travi lignee sovrastate da un doppio tavolato.
Per questi elementi è stato stimato un carico verticale di progetto, Fd, di 5.5 KNm-2 considerando la combinazione di carico fondamentale allo Stato Limite Ultimo (SLU) [21].
Le US hanno pareti comuni debolmente ammorsate tra loro. Inoltre, le spinte esercitate dei sistemi di copertura potrebbero innescare il ribaltamento delle facciate principali.
Questo fenomeno è molto comune negli edifici storici in quanto, in caso di sisma, i pannelli murari perimetrali sono soggetti a spinte orizzontali derivanti dalla struttura di copertura, che facilitano l’attivazione dei meccanismi fuori piano. Per quanto concerne il degrado materico, anche se sono evidenti parziali distacchi dell’intonaco dalle facciate prospicienti le strade principali, essi non compromettono la staticità del complesso edilizio. […]
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