Edifici iperefficienti a pareti portanti in cemento armato
Approfondimento tecnico dell’ing. Cristian Angeli sul sistema costruttivo ICF (Insulating Concrete Form).
Spesso il concetto di “edificio” è associato, anche nell’immaginario collettivo, a metodi di costruzione “convenzionali”, noti a tutti e che presentano una lunga storia di applicazione. Le strutture a telaio in cemento armato si sono diffuse infatti agli inizi del ‘900, mentre quelle in muratura sono in uso da tempi ancora più remoti. I produttori di questi materiali nel corso dei decenni hanno attuato migliorie e perfezionamenti, ma la logica operativa e le fasi sono rimaste pressochè invariate. Invariate e quasi indifferenti al progresso scientifico-normativo, che è stato in qualche modo “subito” da questi sistemi tradizionali, determinando adattamenti unicamente nelle quantità degli elementi costruttivi e non nei processi.
Da un lato quindi i sistemi tradizionali possono vantare esperienza applicativa pluriconsolidata, ma dall’altro risultano spesso inadatti alle esigenze espresse dalle odierne costruzioni, che richiedono rapidità, economicità e garanzia delle prestazioni.
Esistono tuttavia anche altri sistemi costruttivi, cosiddetti innovativi, che consentono di introdurre importanti vantaggi nell’intero processo edilizio e che favoriscono il raggiungimento di elevati standard costruttivi, energetici e strutturali, semplificando al tempo stesso l’esecuzione.
Il sistema costruttivo ICF
Tra questi c’è il sistema costruttivo ICF (acronimo di Insulating Concrete Form), nato in America negli anni ’70 ma ormai da alcuni decenni in uso anche in Europa. Esso deriva da una reinterpretazione dei fattori di base dell’edilizia convenzionale, della quale ripropone i materiali (cemento armato per la struttura e polistirene per gli isolamenti) e le forme (muratura), coniugandoli in modo evoluto, e tenendo conto al tempo stesso degli aspetti costruttivi, bioclimatici, sismici e di integrazione impiantistica.
Il sistema ICF è basato sull’impiego di pannelli in polistirene espanso (o polistirolo), prodotti industrialmente che, una volta posti in opera e completati con il ferro di armatura, fungono da cassaforma a perdere per la realizzazione di pareti in cemento armato precoibentate. Strutture di questo tipo risultano estremamente performanti dal punto di vista sismico, poiché molto rigide e con funzionamento scatolare, ed inoltre garantiscono il massimo comfort termoigrometrico sia estivo (grazie alla massa del cls) che invernale (grazie agli strati isolanti).
Esistono nel panorama mondiale numerosi marchi commerciali di sistemi ICF, in particolare diffusi in nord America e in Italia, ciascuno caratterizzato da specifiche dimensioni e modalità di assemblaggio, nonché da precisi spessori dei pannelli isolanti, che ne determinano le proprietà termiche.
La parte strutturale è ovviamente rappresentata dal cls gettato all’interno del cassero ICF, che può avere anch’esso spessore variabile, da un minimo di 15 a un massimo di 30 cm, così da poter rispondere a tutte le necessità statiche. I sistemi ICF offrono oggi una vastissima esperienza applicativa, essendo stati impiegati per realizzare (in Italia e all’estero), migliaia di edifici, non solo residenziali ma anche con destinazioni d’uso specialistiche.
I vantaggi e le applicazioni sugli edifici
I vantaggi che il sistema ICF apporta derivano sostanzialmente dal fatto che esso permette di accorpare varie fasi lavorative, potendosi realizzare contemporaneamente la struttura portante, l’isolamento e la chiusura dell’involucro. Queste peculiarità consentono di velocizzare ed economizzare il cantiere, che risulta al tempo stesso più pulito e più sicuro di quelli dell’edilizia tradizionale.
Purtroppo ad oggi la conoscenza del sistema costruttivo ICF non è ancora ben radicata nei tecnici italiani, nonostante la diffusione che vi è stata negli ultimi anni in conseguenza delle nuove normative in materia di antisismica e di risparmio energetico.
Gli incentivi introdotti dalla recente versione dell’Ecosismabonus favoriranno senza dubbio l’applicazione degli ICF anche nell’ambito di interventi di riqualificazione sismica ed energetica degli edifici esistenti, in quanto possono essere applicati con funzione di “pareti di taglio” per assorbire l’azione sismica e, al tempo stesso, per coibentarne l’involucro. Questo tipo di impiego risulta molto promettente poiché consente di operare solo dall’esterno dei fabbricati, senza necessità di evacuazione degli abitanti.
I sistemi costruttivi ICF sono trattati in vari libri, scritti dallo stesso autore di questo articolo, ove è possibile effettuare gli opportuni approfondimenti.
Maggiori informazioni e contatti sono disponibili nel sito www.icfpro.it oppure nel sito www.icfitalia.eu da cui sono tratte le foto contenute nell’articolo.