Il Cemento Armato: gioie e dolori.
Così diceva il Maestro P.L. Nervi nel 1945 (ma anche prima), ma è veramente così alla luce dei suoi primi circa 120 anni di esistenza quale materiale strutturale così come oggi noi lo conosciamo?
Il calcestruzzo cementizio armato, impropriamente conosciuto come “cemento armato”, fu inventato dal giardiniere francese Joseph Monier all’incirca nel 1855-1861, al giardiniere la storia attribuisce tale invenzione. Monier usava questo “nuovo” materiale per realizzare vasi di fiori. Poi avendone compreso le potenzialità per così dire statiche incominciò a depositare brevetti di vari elementi strutturali: travi, solette, scale, tubi, ecc. dove all’interno della miscela di cemento portland, aggregati (sabbia e ghiaia) e acqua inseriva un’armatura metallica opportunamente disposta in base a dei semplici principi strutturali (la compressione al calcestruzzo e la trazione alle armature), e questa delle armature fu la reale innovazione rispetto al calcestruzzo di calce conosciuto fin dai tempi dei romani e anche prima!
In realtà le prime realizzazioni veramente in c.a. così come oggi conosciamo tale materiale si ebbero solo a partire dai primi anni del 1900 ad opera del costruttore – ing. Francois Hennebique, pioniere delle strutture in cemento armato, che realizzò miglia di costruzioni: edifici, ponti, stabilimenti industriali, ecc., con il suo brevetto in buona parte dell’Europa.
Ma partiamo con ordine e iniziamo a parlare del calcestruzzo romano, molto simile al calcestruzzo moderno, e in alcuni casi anche superiore.
Il calcestruzzo nell’antichità
Il calcestruzzo è un materiale artificiale formato da elementi lapidei connessi tra loro da un collante di natura inorganica costituito da una miscela di acqua e legante. Il legante è una polvere ottenuta per cottura e macinazione di pietre naturali.
Il termine calcestruzzo deriva dal latino calcis structio (struttura a base di calce), anche se in realtà il termine usato dai latini per indicare tale tecnica fu opus caementicium; il termine caementicium indicava in origine il rottame di pietra usato per confezionare il calcestruzzo (dal verbo caedere, tagliare in pezzi), mentre oggi il termine “cemento” indica il legante per confezionare il calcestruzzo.
Ciò che differenzia i vari calcestruzzi dell’antichità fino ai giorni nostri è principalmente il tipo di legante utilizzato (la colla) per tenere insieme e solidificare la miscela di aggregati sciolti (tipicamente sabbia o pietrisco) e acqua.
La scoperta, probabilmente avvenuta per caso come accade spesso, che cuocendo in un forno o anche all’aperto un particolare tipo di pietra bianca e calcarea (la stessa pietra bianca con cui spesso si vedono costruiti i vecchi muri in pietrame delle case o i muri di recinzione) o blocchi di gesso, questi idratati con l’acqua davano luogo a un legante che poteva essere utilizzato per costruire, venne fatta da varie popolazioni dell’antichità.
Già nel VI millennio a.C. nella città di Çatal Höyük […]
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