Albo degli Ingegneri: iscritti sempre più in calo
Meno del 28% dei laureati in Ingegneria consegue l’Abilitazione professionale e di questi nemmeno la metà sceglie di Iscriversi all’Albo.
Come ogni inizio anno, il centro studi del CNI ha pubblicato il report relativo ai laureati in ingegneria che scelgono di sostenere l’esame di Abilitazione alla professione e conseguentemente iscriversi all’Albo degli Ingegneri.
È bene ricordare che l’Albo degli Ingegneri, così come stabilito dal DPR 328 del 05/06/2001, è suddiviso in due sezioni: la sezione A alla quale possono accedere coloro che hanno superato l’esame di Stato a seguito del conseguimento della laurea magistrale e la sezione B riservata agli ingegneri junior, coloro sono in possesso solo del titolo triennale. Ogni sezione a sua volta è suddivisa in tre settori: civile ambientale, industriale e dell’informazione, in funzione del percorso di studio seguito e della tipologia di esame di Stato sostenuto.
Come emerge dal documento pubblicato dal CNI, si conferma il trend negativo del numero di laureati che sceglie di iscriversi all’albo professionale. Nel 2019 solo il 28.8 % dei laureati magistrale in Ingegneria consegue l’abilitazione professionale (27.418 laureati e 7.906 abilitati); di questi solo 3500 scelgono di iscriversi all’Albo. Il dato preoccupa poiché il numero di laureati in Ingegneria, al contrario, continua ad aumentare. I laureati di primo livello che acquisiscono il titolo di Ingegnere Junior si attestano intorno al 2%.
Il trend negativo è comunque analogo a quello degli architetti e facoltà attinenti. In 15 anni il numero di abilitati alla professione di Architetto si è dimezzato.
Abilitazione e calo dei laureati in Ingegneria Civile
Negli ultimi anni si è sempre più rafforzata l’idea che l’iscrizione all’Albo fosse una prerogativa degli ingegneri civili: infatti, circa il 60% delle abilitazioni attiene al settore civile e ambientale.
Sebbene le facoltà di ingegneria siano ai primi posti per numero di iscritti, gli immatricolati ai corsi di ingegneria del ramo civile sono in calo, al contrario di quanto avviene per il ramo industriale e informatico. È chiaro, di conseguenza, il perché stia diminuendo il numero di abilitati che decidono di iscriversi all’Albo.
Considerando solo coloro che decidono di sostenere l’esame di Stato, l’unico settore che ha una leggera crescita, è quello dell’Ingegneria Informatica caratterizzato comunque da numeri molti bassi, che si attestano intorno al 6.6% dei laureati abilitati.
È chiara la necessità di un’inversione di tendenza. Il CNI – ha affermato il presidente Rocco Zambrano – è arrivato ormai da tempo a questa conclusione orientandosi, anche attraverso il potenziamento della propria Fondazione, verso la proposta di un’ampia gamma di servizi per gli ingegneri che vanno dalla formazione, alla certificazione delle competenze, alla selezione delle migliori offerte di lavoro. Inoltre, stiamo lavorando perché possa aumentare l’appeal dell’Albo nei confronti dei laureati nei settori dell’ingegneria dell’informazione e industriale.
Tasso di successo e distribuzione geografica
Le università del Sud si confermano quelle con il maggior numero di abilitati. Il tasso di superamento dell’esame di abilitazione per la sezione A, a livello nazionale, si attesa all’87.9%; tale percentuale supera il 90% se si fa riferimento solo al Centro e Sud Italia. Ciò nonostante, l’ateneo con il maggior numero di abilitati in Italia è quello di Padova (643).