La torre Eiffel. Storia della torre di mille piedi
L’ing. Daniele Borgogni ci porta alla scoperta della storia del progetto e della realizzazione della torre Eiffel.
Sin dall’antichità, l’idea stessa di costruire una torre molto alta ha perseguitato a lungo l’immaginazione degli uomini. La vittoria sulla legge di gravità e sulle insidie delle forze della natura, quali i terremoti e il vento, è da sempre stata emblema di forza e potenza.[…]
Alla fine dell’Ottocento la forte industrializzazione e l’entrata in produzione di nuovi materiali, come le ghise e l’acciaio, rivoluzionarono le tecniche di costruzione, nonché quelle di progettazione. […]
Nel 1884 l’idea della torre Eiffel era nell’aria e la tecnologia disponibile iniziò ad essere matura. Fu così che, durante una riunione negli uffici di una Officina di Carpenteria, quando le idee per la partecipazione alla grande esposizione che si sarebbe tenuta a Parigi sembravano essere terminate,
l’Ingegnere Capo dell’Ufficio Tecnico smontò tre piloni da un plastico di un ponte metallico ad arco ed approntò il modellino di una struttura fatta a forma di Y rovesciata. L’Ingegnere era Maurice Koechlin e l’Azienda era la Maison G. Eiffel – Atelier de Constructiones Metalliques. Inizialmente l’Ing. Eiffel non era affatto convinto dell’idea ma permise comunque a Koechlin di svilupparla con l’aiuto dell’Ing. Emile Nouguier, responsabile del reparto montaggi della Maison Eiffel, dal momento che, sin da subito, sarebbe stato necessario capire come costruire a quelle altezze.
Il progetto della torre Eiffel
Il metodo di calcolo utilizzato fu quello della statica grafica e, le tavole di progetto raccolte da Eiffel in una pubblicazione fatta in occasione dell’inaugurazione della Torre, sono di una bellezza ed eleganza uniche. Gestendo graficamente l’equilibrio delle forze, Koechlin riuscì, in un unico e rapido tracciamento di linee, a controllare i principali aspetti statici, costruttivi e formali della torre, condensandoli in quello che potremmo definire “schizzo strutturale” (in analogia a quello architettonico).
La forma della torre fu concepita per fronteggiare la furia dei venti e fu dettata in prima battuta dalla forma dell’andamento flettente di una mensola uniformemente caricata.
Dato il periodo storico, è possibile affermare che non furono le analisi di ottimizzazione strutturale nel senso moderno del termine a stabilirne la forma.
Tuttavia, è evidente il rapporto di quasi perfetta coincidenza tra andamento analitico e il profilo della struttura. Come spiegò Eiffel nel corso della conferenza alla Società degli Ingegneri Civili si trattò di “eliminare dalle superfici verticali le grandi sbarre dei tralicci destinate a resistere all’azione del vento. Ecco perché il pilone è disposto in modo che lo sforzo di taglio dovuto al vento passi all’interno dei montanti degli spigoli. (…) Le tangenti ai montanti situati alla medesima altezza finiscono sempre per incontrarsi nel punto di passaggio della risultante delle azioni che il vento esercita sulla parte di pilone sovrastante i punti considerati. (…) Prima di riunirsi in vetta a un’altezza così elevata, i montanti sembrano scaturire da terra e, in qualche maniera, fondersi sotto l’azione del vento”. […]
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