Costruzioni in muratura: valutazione della sicurezza e classificazione degli interventi
Approfondimento sulle tecniche di intervento e sicurezza delle costruzioni in muratura secondo le NTC 2018.
L’Italia è un Paese caratterizzato da un vastissimo patrimonio storico-artistico. Questo aspetto, per quanto possa risultare estremamente affascinante, non è da sottovalutare anche e soprattutto quando si parla di costruzioni. Molti degli edifici, infatti, spesso non risultano verificati in termini di Normativa sismica vigente ed essendo realizzati in un territorio ad alto rischio sismico, possono far nascere dei problemi sia per l’integrità degli stessi che per l’incolumità delle persone che vivono in quei luoghi.
L’approccio da seguire sulle costruzioni in muratura
Quando una struttura non è verificata al 100%, si rende necessario prevedere e realizzare degli interventi affinché la costruzione possa rispondere ai requisiti minimi di sicurezza stabiliti dalla Normativa vigente. Prima di procedere con la classificazione delle varie tipologie di misure da attuare previste dalla Norma, occorre necessariamente introdurre alcune operazioni preliminari per stabilire se suddetti interventi devono essere presi in considerazione. In tal caso si parla di “Valutazione della Sicurezza”, la quale consente di valutare se si può continuare ad usufruire della struttura oppure se c’è l’esigenza di un declassamento o cambio di destinazione d’uso della stessa, oltre chiaramente alla necessità di effettuare i suddetti interventi che verranno approfonditi in seguito.
Tale procedura di sicurezza non può essere omessa nel momento in cui si voglia cambiare la destinazione d’uso della struttura in muratura o di una parte di essa oppure quando venga appurata una riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti, ma anche se si verificano altre particolari situazioni specificate nel paragrafo §8.3 delle NTC 2018.
Gli interventi sui fabbricati in muratura
Nel momento in cui la struttura non risulti verificata, si procede con uno degli interventi proposti di seguito (NTC 2018 §8.4):
- interventi di riparazioni o locali;
- interventi di miglioramento;
- interventi di adeguamento.
Obiettivo di ciascuna delle misure proposte è quello di incrementare le prestazioni della struttura, ma solo in caso di interventi di adeguamento essa riuscirà a rispondere a pieno ai requisiti richiesti della Normativa. L’intervento di tipo locale resta il più diffuso tra quelli riportati per una serie di ragioni: costi ridotti, non è necessario il collaudo statico all’ultimazione dei lavori, non è prevista nessun tipo di indagine geologica e/o geotecnica a valle dell’intervento, non vengono modificate le azioni sismiche agenti sulla struttura. Tale misura riguarda solo singole parti dell’intera struttura, al fine di ripristinare la precedente funzionalità o migliorarne le performance, anche se gli elementi non risultano danneggiati.
Per quanto concerne l’intervento di miglioramento, anche in questo caso non si riescono a soddisfare tutti i requisiti imposti dalla Norma. La sostanziale differenza con l’applicazione di un intervento di tipo locale sta nel fatto che mentre nel primo caso esposto non vi è una modifica delle azioni sismiche agenti sulla struttura, quando è previsto un intervento di miglioramento, invece, si assiste ad una variazione del comportamento strutturale; la struttura collasserà per un’azione sismica maggiore di quella necessaria al collasso ante- intervento. Come specificato nel §8.4.2 “per le costruzioni di classe III ad uso scolastico e di classe IV il valore di ζE, a seguito degli interventi di miglioramento, deve essere comunque non minore di 0,6 , mentre per le rimanenti costruzioni di classe III e per quelle di classe II il valore di ζE, sempre a seguito degli interventi di miglioramento, deve essere incrementato di un valore comunque non minore di 0,1”, con ζE rapporto tra l’azione orizzontale massima sopportabile dalla struttura esistente e l’azione sismica di progetto nel caso di una nuova costruzione, ovvero tra la capacità e la domanda della struttura..
Con l’intervento di adeguamento, infine, si riesce a soddisfare la completa verifica della struttura. Tale misura si rende necessaria quando si vuole cambiare destinazione d’uso alla struttura, se sono previsti incrementi di carico verticale in fondazione maggiori del 10% (includendo solo i carichi gravitazionali) o nel caso in cui si voglia sopraelevare la costruzione. Un altro esempio pratico degli interventi appena presentati può essere l’apertura di un vano in una parete portante, che può rientrare sia nella tipologia di intervento locale (se non modifica il concetto strutturale della costruzione) sia negli interventi di miglioramento e/o adeguamento a seconda dell’incremento di prestazione che viene garantito alla struttura a seguito della sua applicazione.
NTC 2008 vs NTC 2018
Esistono, inoltre, delle differenze tra le NTC 2018 e le precedenti NTC 2008. In primo luogo, le nuove NTC 2018 “consigliano” al progettista di prediligere interventi di tipo locale, più economici e meno invasivi rispetto alle altre due tipologie. Altre innovazioni presenti nelle NTC 2018 riguardano anche gli interventi di miglioramento, stabilendo un limite al rapporto ζE, mentre per gli interventi di adeguamento viene introdotto un ulteriore caso in cui essi si rendono necessari, ovvero “apportare modifiche di classe d’uso che conducano a costruzioni di classe III ad uso scolastico o di classe IV”.
In conclusione, non si può dire a priori quale tipo di intervento sia necessario effettuare. La scelta di utilizzare o meno una tipologia di intervento piuttosto che un’altra discende da considerazioni tecnico- economiche, in funzione della tipologia di opera in questione e dei fondi a disposizione, sia in ambito pubblico che privato.
Leggi anche “Le analisi dinamiche non lineari per la valutazione della vulnerabilità sismica di edifici esistenti in muratura” presente sul nr.0 della rivista Lo Strutturista.