Il nuovo Ospedale di Agnone: una cattedrale nel deserto
EcoMostri: tutti i risultati dell’abuso edilizio e di una disinvolta maniera di spendere e spandere fondi e risorse di varia provenienza. Un viaggio nel brutto che deturpa il BelPaese tra aneddoti, curiosità e storie al limite dell’incredibile.
Questa struttura, oggi deserta e abbandonata, era stata progettata per far fronte all’aumento del bacino di utenza territoriale per il quale si prevedeva, alla fine degli anni Settanta, un incremento di circa 30 mila unità.
I cittadini di Agnone, comune della Regione Molise, attendono ormai da molto tempo il completamento di quello che avrebbe dovuto essere il nuovo Ospedale Civile.
La sua realizzazione avrebbe fatto parte di un vasto piano di ampliamento del servizio sanitario locale e regionale insieme agli ospedali di Campobasso, Isernia, Venafro, Larino e Termoli. In particolare, il Nuovo Ospedale Civile avrebbe potuto affiancare, in un primo momento, il vecchio Ospedale, il quale ancora oggi ospita circa una trentina di posti letto, e successivamente sostituirlo in modo definitivo, portando al Comune di Agnone un ospedale di “nuova generazione” con i suoi reparti all’avanguardia.
I lavori, iniziati intorno agli anni ’80, si sono interrotti improvvisamente nel 1992 e da quel momento non sono più stati ripresi lasciando la struttura incompleta – e quindi più debole -, esposta alle intemperie e al degrado esogeno ed endogeno dei materiali dovuto agli eventi naturali che in questi ultimi anni si sono fatti sempre più intensi e pericolosi.
La struttura, a tutti gli effetti irrealizzata, è un telaio spaziale in calcestruzzo armato. Le azioni orizzontali e in particolare le azioni sismiche previste in fase progettuale sono affidate ad imponenti setti di controvento in calcestruzzo armato che chiudono perimetralmente, sui lati corti, l’edificio.
I solai di piano sono realizzati invece con lastre predalles necessarie a coprire le importanti luci in gioco.
Le tamponature, visibili ai passanti, sono in mattoni di laterizio.
Le motivazioni che hanno portato all’interruzione dei lavori sono molteplici e non del tutto chiare. Uno dei principali motivi dell’incompiuta realizzazione sembra essere una continua omissione accompagnata da una serie di incurie da parte delle persone e delle imprese coinvolte nei lavori, oltre ad innumerevoli problemi con la gara d’appalto per la realizzazione dell’opera. Lo spreco iniziale fu di circa 10 miliardi di lire, seguirono poi ulteriori sprechi di denaro pubblico negli anni successivi.
Ad oggi l’ospedale è una discarica a cielo aperto e al suo interno sono presenti ancora le documentazioni di cantiere lasciate dagli addetti ai lavori.
Molte sono state le proposte per una riqualificazione e rivalorizzazione del nuovo Ospedale, provenienti per la maggior parte dai cittadini del comune di Agnone e da associazioni civili.
La stima del costo dei lavori per il suo completamento però ammonta a circa 42 milioni di euro, cifra che rende ogni proposta progettuale irrealizzabile.
Un unico provvedimento è stato preso in considerazione fino a questo momento: il suo confinamento.
Nel novembre del 2022, infatti, l’Asrem ovvero l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise ha ordinato la recinzione del cantiere del nuovo Ospedale per impedire l’ingresso ai non addetti ai lavori. L’importo per la realizzazione della recinzione di quello che da molti, per la conformazione del territorio dove sorge, è definito la cattedrale nel deserto, si aggira intorno ai 40 mila euro.
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