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Materiali, Normativa

Strutture in acciaio: le novità secondo le NTC 2018

Nuova classificazione delle sezioni e riduzione dei coefficienti di sovraresistenza sono alcune delle modifiche apportate dalla norma riguardo l’acciaio.

17 Aprile 2018
Struttura in acciaio
Redazione calcolostrutturale.com
La redazione di calcolostrutturale.com è composta da ingegneri edili, copy strategist ed esperti di marketing e comunicazione.

Le NTC 2018, nelle tante novità che hanno apportato a tutto il comparto dell’edilizia, hanno riguardato anche le strutture in acciaio. Le modifiche e gli adeguamenti che il nuovo testo normativo ha apportato, sono state realizzate in conformità alle norme europee quali l’Eurocodice 3, l’Eurocodice 4 e l’Eurocodice 8.

Cosa cambia nei Capitoli 4 e 7?

Al paragrafo Costruzioni in acciaio, contenuto nel Capitolo 4, le novità fondamentali riguardano:

  • una nuova nomenclatura per quanto riguarda la classificazione delle sezioni in acciaio (classe 1 e 2 compatte, 3 moderatamente snelle e 4 snelle calcolate sempre in funzione della capacità rotazionale CФ );
  • modifica della verifica a fatica e precisazioni sulla verifica a vita illimitata e a danneggiamento.

Nel Capitolo 7 invece le principali novità sono:

  • ridefinizione dei coefficienti di sovraresistenza dell’acciaio calcolato come fy,m / fyk pari a 1,25 per S235, S275 e S355 mentre 1,15 per S420 e S460;
  • nuova definizione delle tipologie strutturali in acciaio in merito a strutture a mensola o a pendolo inverso;
  • distinzione tra comportamento strutturale non dissipativo comportamento strutturale dissipativo; per il primo modello si ha un fattore q ≤ 1,5 consentendo una semplificazione importante in fase di progettazione ai progettisti; per il secondo modello vengono introdotte le Verifiche di duttilità (Par. 7.5.3.2). Come si può leggere nel paragrafo 7.5.3.2 vengono definiti i parametri per la definizione della domanda di duttilità locale (rapporto tra il valore di deformazione Фu valutato in analisi non lineare e il valore di deformazione Фy al limite elastico) e per la capacità in duttilità locale (valutata come rapporto della deformazione al collasso Фu in corrispondenza del 15% della massima resistenza dell’elemento e la deformazione Фy corrispondente al raggiungimento della prima plasticizzazione). Per le strutture a telaio in cui si prevedono la formazione di zone dissipative lo sforzo normale al piede del pilastro non deve superare il 30% della sua capacità tale che NED / NplRD ≤ 0,3.

Queste introduzioni e modifiche rispetto alle NTC 2008 segnano, in maniera ancora più netta, l’avvicinamento che questa normativa ha alle norme europee.

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