La galleria delle macchine
L’ing. Borgogni ci porta alla scoperta dell’edificio industriale con la maggior superficie coperta mai realizzata ai fini del 19° secolo
Nel 1851, a Londra, si tenne la prima Esposizione Universale, in cui, l’Architetto Joseph Paxton e l’Ingegnere William Cubitt progettarono e realizzarono un enorme edificio a struttura metallica e vetro in stile vittoriano: il Crystal Palace.
La realizzazione di questo edificio diede l’avvio alle grandi realizzazioni dell’Architettura del Ferro, la cui storia è legata a doppio filo a quella delle grandi Esposizioni Universali del 19° secolo. Ogni Expo divenne, quindi, il pretesto per misurare l’abilità tecnica degli Ingegneri e Architetti del periodo.
L’Esposizione Universale di Parigi del 1889 rappresentò, per il periodo, il più grande banco di prova per l’Architettura del Ferro e passò alla storia per la realizzazione della celeberrima Torre di 300 metri, realizzata dalle Officine Eiffel e progettata da Maurice Koechlin.
Nella stessa Esposizione, e proprio all’ombra della Torre, nacque quello che per l’epoca era l’edificio industriale con la maggior superficie coperta mai realizzato: la Galerie des Machines (Galleria delle Macchine).
Il sito di costruzione di entrambe le strutture fu il Champ de Mars: un appezzamento di terreno adibito fino a quel momento alle esercitazioni dell’Esercito Francese e che – sfortunatamente, data la vicinanza della Senna – presentava dei terreni con caratteristiche meccaniche piuttosto scadenti e con le quali i Progettisti dovettero misurarsi.
La Galerie des Machines era costituita da una grande sala di vetro e metallo con un’area di 115×420 metri e un’altezza di 45 metri ed era priva di supporti interni grazie all’adozione di uno schema statico di arco a tre cerniere, derivato dagli sviluppi dell’Ingegneria dell’epoca in materia di ponti. I vantaggi principali di questo tipo di schema statico furono essenzialmente due: la facilità di montaggio e la possibilità di poter scaricare a terra una sollecitazione di solo sforzo normale. Un ulteriore vantaggio fu quello di rendere la struttura meno sensibile ai cedimenti di tipo differenziale che, a causa delle scarse caratteristiche meccaniche del terreno e dell’estensione planimetrica del manufatto, erano un rischio praticamente certo.
Basti pensare alla enormità della struttura: La Galerie des Machines riusciva a coprire una superficie di circa 5ettari! Fu stimato che l’edificio era abbastanza grande da contenere quindicimila cavalli al piano terra e altrettanti di cavalieri nelle gallerie superiori senza diventare affollato, anche se, ad onor del vero, l’esperimento non fu mai fatto e rimase una stima teorica.
Il confronto con tutti gli altri edifici costruiti sino a quel momento fu impietoso: il più grande edificio a campata unica, all’epoca, era la stazione ferroviaria di St Pancras, costruita a Londra nel 1868, con una luce di 73 metri. Il Palais des Machines aveva una luce di 110.5 metri (misurata in asse alle cerniere di base) […]
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